Autore: Zucca
Già, tempo di castagne, quelle cose buone, dolci, tremende per  l'intestino, delizia delle sere di inverno, soprattutto se abbrustolite e  annaffiatre con del buon rosso corposo. Sono alla ricerca di un paio di  ricettine dedicate alle castagne, le castagne sotto spirito (di  universitaria memoria) e i marron glacés. Se qualcuno ha notizie in  merito lo aspetto nel ricettario!
Bellissimo è l'articolo tra storia e gastronomia che troviamo sulla  Repubblica on line di oggi: ve ne metto solo un abstract ma vi consiglio  davvero di leggerlo. Buona lettura.  
(di Eleonora Cozzella) 
"Pane d’albero: così erano chiamate una volta le castagne, che hanno  sfamato intere generazioni contadine col loro essere “frutti pazienti”,  secondo la definizione del poeta Attilio Bertolucci. Hanno bisogno di  pochi interventi (potatura e pulizia solo un paio di volte l’anno) e per  questo i boschi erano sempre tenuti puliti dalla gente di montagna. Le  castagne erano fonte di cibo facilmente conservabile, merce di scambio  con gli abitanti della pianura, ottime da consumare in tutti i modi:  bollite (le cosiddette “pelate” o “balletti”), arrostite, essiccate da  ammorbidire nel latte per colazione. Con quelle macinate si produceva la  farina per la polenta, le frittelle o il castagnaccio."  Repubblica, 26/10/2007

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