Autore: Zucca
Ebbene sì, finalmente ho cambiato macchina. Pur soccombendo ancora oggi a moti nostalgici per la mitica Peggy, la mia rossa ferrari ormai deceduta e in rottamazione, ho ceduto alle necessità del mercato e del vivere collettivo per procedere all'acquisto di una macchina Euro 4, anzichè Non-Euro come la Peggy. Ma mai, nemmeno nei miei incubi peggiori, avrei immaginato che l'iter si sarebbe trasformato in un calvario simile. Lasciatemi sfogare e raccontare ad memoriam posterum l'epica vicenda.
Ora, non è che abbia scelto un X5, o una Volvo ultimo modello o una Ferrari con interni in pelliccia di lince: ho scelto una ben più popolare, battagliera, spartana Panda, senza orpelli elettronici o finezze da super car. A me serve del resto per starmene in fila sulla Brennero o davanti al passaggio a livello della ex Belleli per abbondanti manciate di minuti (dai 10 ai 20 se sono proprio sfigatissima), e considerando che faccio benzina a 20 euro alla volta, si capisce che non ho nessuna velleità particolare da soddisfare.
La storia comincia una mattina di ottobre, quando Vasco, l'elettrauto che ormai anche qui a Marmirolo mi conosce e mi saluta per nome (in un anno gli ho portato la Peggy almeno 6 volte...), decreta la morte dell'alternatore; sono rimasta sgomenta comunque dal tempismo della Peggy, visto che nella stessa settimana usciva il decreto della Regione Lombardia con cui Formigoni ordinava il fermo delle macchine euro zero e il quasi obbligo di rottamarle. Un altro chiaro esempio di quanto fosse eccezionale la Peggy... SOB! Ovviamente di starmene a piedi non se ne parlava e ho cominciato il pellegrinaggio dei concessionari. La faccio breve: finalmente mi decido per la Pandina e mi rivolgo, su suggerimento di un amico, ad una concessionaria di Cerea (prendete nota!), la Centrauto 2000, presso la quale in tanti mi hanno detto che si sono trovati benissimo negli acquisti.
L'avessi mai fatto.
Stipuliamo il contratto di vendita il 20 ottobre, a metà novembre la macchina arriva, ma non è il modello giusto, perchè mi avevano segnato un modello che non monta il condizionatore (nel senso che non ha i TUBI per far passare l'aria fredda). Quindi rifacciamo il contratto con le stesse caratteristiche, 300 euro in più, perchè il modello che monta l'aria condizionata costa un po' di più, e consegna della macchina entro i primi di dicembre. Arriva dicembre: alberelli natalizi brillano nei giardini, l'aria si fa frizzante, la santa notte gira per il paese, ma qui della Panda non c'è traccia. In preda alla disperazione da mancanza d'auto martello il venditore fino a che mi rifila una macchina sostitutiva (tra l'altro prevista nel contratto) e mi dice che con lo sciopero dei cammionisti tutto è stato ritardato di una settimana. Al che decidiamo di aspettare direttamente gennaio per la consegna e l'immatricolazione, perchè "una macchina del 2007 vale già 700/800 euro in meno di una del 2008 se decide di venderla, signorina". A dire il vero, il pensiero di venderla manco mi sfiora visto che non ce l'ho nemmeno!!!
Ormai Natale è passato e alla macchina quasi non penso, ma ecco che il giovedì sera (27 dicembre verso le 18.00) mi telefona la concessionaria per dirmi che hanno la macchina immatricolata e pronta per esse portata via. Rimango di sasso: e gli accordi per immatricolarla nel 2008? ma qui fanno gli gnorri e decido che non me ne frega. Faccio le mie cosette con l'assicurazione, consegno il tutto al venditore che me la porta sabato tutto contento. Scendo e ... CAZZAROLA!!! E' DEL COLORE SBAGLIATO!!! Mi arriva BIANCA anzichè azzurra metallizzata, proprio l'unico colore che non volevo perchè la flotta aziendale di TEA è tutta bianca. Sentivo già gli sfottò dei colleghi "ci metti l'adesivo TEA così entri nelle zone a traffico limitato... anche l'ENEL ce l'ha bianca... è il più triste dei colori..." .
Incazzata oltre il livello di pericolo telefono ai concessionari chiedendo spiegazioni ma quelli degli acquisti, che saggiamente di sabato non si fanno sentire, mi snobbano fino a che il 2 gennaio invio una raccomandata in cui chiedo spiegazioni della mancata variazione sul prezzo (la macchina non metallizzata costa 360 euro in meno...), del perchè non sono stata avvisata prima dell'errore e allego la MIA copia di contratto per dimostrare che hanno torto marcio e sono a un passo dal dennciarli per truffa.
5 minuti dopo l'invio del fax che anticipa la raccomandata mi chiama niente meno che il titolare della concessioanaria, che tra tante moine mi dice due cose agghiaccianti: 1) che io avrei detto che andava bene la prima macchina che arrivava e 2) che nella loro copia il colore non era segnalato. Dulcis in fundo, il concessionario se ne esce con un "usi la macchina però signorina, perchè mi fa sentire in colpa". MA LEI DEVE SENTIRSI IN COLPA! Urlo io al telefono. Se non c'è un colore segnalato non chiedi prima di consegnare una macchina se può andarmi bene? anche perchè mi hanno mandato una macchina sulla base di un contratto che evidentemente io non ho firmato, se è difforme dal mio, oltre al fatto che l'unica cosa che ho chiesto tassativamente è NON BIANCA. E nessuno che si sia preoccupato del fatto che ho un finanziamento di 7000 euro anzichè 6640. E minaccio la causa.
Max ha detto che cattiva e incazzata così al telefono mi ha visto raramente. Dopo imbarazzanti incontri con il venditore e trattative a muso duro per non cedere terreno alle mie richieste, ho trovato un accordo economico con il venditore, che si è preso tutta la colpa, e mi scontano 1400 euro dal conto finale, ma niente mi toglie dal danneggiare quanto possibile la concesionaria attraverso una campagna antipubblicitaria massiccia. Quindi se adesso vedete sfrecciare una Pandina bianca nuova di zecca, beh, sono io che mi ingumo il colore, scanchero contro i veronesi e le concessionarie e strolico i soggetti con cui serigrafare le portiere e il cofano... Panda rei!!
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